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Detrazioni ristrutturazione casa: le novità del 2019

Niente di nuovo sotto il sole ovvero anche per l’anno 2019 sono state confermate dall’Agenzia delle Entrate le agevolazioni fiscali che spettano a chi ha intenzione di effettuare lavori di manutenzione, ristrutturazione e risanamento della propria abitazione. Le uniche novità sono rappresentate dall’introduzione dell’obbligo della comunicazione Enea relativa ai lavori effettuati e del bonus verde che prevede una detrazione fiscale del 36% per le spese di sistemazione di aree verdi anche condominiali.

La Legge di Bilancio 2019, approvata lo scorso 13 dicembre, permette di sfruttare ancora i benefici derivanti da:

  • bonus mobili ed elettrodomestici
  • bonus ristrutturazioni
  • ecobonus
  • sismabonus
  • bonus verde

In questa breve guida elencheremo le 5 cose fondamentali che devi sapere per approfittare delle agevolazioni concesse per la ristrutturazione degli immobili.

5 cose da sapere sulle detrazioni fiscali per la ristrutturazione della casa

1) In cosa consiste il bonus ristrutturazioni?

Il bonus consiste in una detrazione del 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione di un immobile. L’importo massimo per ciascuna unità è fissato a 96.000 euro. La metà della spese sostenute per la casa verrà detratta dall’Irpef nella dichiarazione dei redditi. La legge inoltre afferma che la cifra che ti spetta ti verrà risarcita in 10 rate annuali di pari importo.

Facciamo un piccolo esempio per chiarire meglio queste nozioni. Se hai sostenuto 20.000 euro di spesa, la cifra che ti verrà detratta sarà pari a 10.000 euro, da ripartire in 10 rate annuali. Quindi ogni anno porterai 1.000 euro in detrazione nella dichiarazione.

2) Per quali lavori è possibile richiedere il bonus ristrutturazione?

L’Agenzia delle Entrate non lascia adito a dubbi. Gli interventi che possono beneficiare del bonus sono quelli relativi alla manutenzione straordinaria, al restauro conservativo e ovviamente alla ristrutturazione edilizia. Partiamo da un presupposto fondamentale. Il bonus ristrutturazione non è dedicato a lavori di manutenzione ordinaria a meno che questi non facciano parte di un disegno di risanamento immobiliare generale. Quindi ad esempio, se vuoi rifare il pavimento della tua casa perché il vecchio non ti piace più, non ti spetta nessun bonus. Al contrario, se devi rifare la pavimentazione perché hai rinnovato l’impianto idraulico, hai diritto all’agevolazione fiscale. Unica eccezione a questa regola è rappresentata dai lavori condominiali perché in questo caso la detrazione spetta anche per opere di manutenzione ordinaria.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione relativa alle ristrutturazioni immobiliari, puoi trovare un elenco esaustivo di tutte le opere ammesse al bonus. In linea di massima sappi che tra le varie voci troviamo la ricostruzione o il ripristino dell’immobile a seguito di eventi calamitosi o la realizzazione di posti auto o box. Il bonus spetta anche per opere finalizzate all’eliminazione di barriere architettoniche, di prevenzione di atti illeciti da parte di terzi (installazione di allarmi ad esempio), interventi di riqualificazione energetica, cablatura di edifici e contenimento dell’inquinamento acustico.

3) Chi può richiedere il bonus ristrutturazioni?

Per semplificare la questione, diciamo subito che ha diritto al bonus chi ha materialmente sostenuto le spese della ristrutturazione. Anche in questo caso, sul sito dell’Agenzia delle Entrate troviamo un elenco molto particolareggiato. Gli aventi diritto alle detrazioni fiscali sono:

  • il proprietario e il nudo proprietario
  • il titolare di un diritto reale di godimento (l’usufrutto ad esempio)
  • l’inquilino o il comodatario
  • imprenditori individuali
  • soci di cooperative o società semplici
  • il familiare convivente che ha sostenuto le spese, coniuge assegnatario, convivente more uxorio.

Bonus ristrutturazione: quali sono i documenti necessari e quelli da conservare?

Ricorda che per usufruire delle agevolazioni fiscali dovrai pagare i lavori con un bonifico bancario o postale “parlante”. In questo documento infatti dovranno essere indicati con chiarezza il codice fiscale dell’avente diritto al bonus, il codice fiscale della ditta che ha eseguito i lavori e infine la causale del versamento. La fattura che ti verrà rilasciata dalla società che si è occupata della ristrutturazione dovrà contenere i dati catastali dell’immobile e la tipologia degli interventi eseguiti.

L’Agenzia delle Entrate può sempre effettuare un controllo per verificare se hai effettivamente diritto allo sconto fiscale. Per questo motivo ricorda di conservare tutte le ricevute di pagamento, la comunicazione Enea, le copie dei bonifici, le ricevute dell’Imu, i dati catastali dell’immobile e tutte le comunicazioni relative all’inizio lavori (CIA). Tra i documenti da esibire in caso di verifica fiscale sono comprese la comunicazione preventiva alla Asl (ove richiesta) e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (ai sensi dell’art.47 del D.P.R. 28/12/2000, n. 445) con la quale si certifica che i lavori eseguiti rientrano tra quelli previsti dal bonus.

5) Cos’è la Comunicazione Enea?

Fino alla precedente Legge di Bilancio, la comunicazione Enea era dovuta soltanto per i lavori di riqualificazione energetica. A partire da questo anno invece tale comunicazione diventa obbligatoria per chi intende usufruire delle detrazioni e dell’Ecobonus previsti dalla normativa in corso. Tale procedura deve essere effettuata tassativamente entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

La comunicazione va effettuata solo online tramite il portale dedicato e puoi farla tu oppure affidarti a un intermediario. I documenti che devi allegare sono:

  • scheda contenente la descrizione dei lavori effettuati
  • attestato di certificazione energetica
  • dati anagrafici dell’avente diritto

Dopo esserti registrato la portale e aver inserito i tuoi dati dovrai semplicemente allegare i documenti e inviarli. Nella tua casella mail riceverai un codice univoco (codice CPID) che sarà la “prova” dell’effettivo invio di tutti i documenti.

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